Contabilizzazione di Calore e Termoregolazione

La Termoclima group offre sistemi di Contabilizzazione di Calore e Termoregolazione degli impianti centralizzati. 

 

Cos'è la Contabilizzazione?

 

La contabilizzazione del calore e la ripartizione delle spese di riscaldamento sono concetti non nuovi. “Sin dal 1991, con l’emanazione della legge 9 gennaio 1991 n. 10, il legislatore ha introdotto il concetto della ripartizione delle spese di riscaldamento secondo il principio del consumo effettivamente registrato”. Si tratta di un cambiamento importante che coinvolge un numero elevatissimo di fabbricati e milioni di italiani. 

 

L’anno scorso il Governo italiano ha recepito la direttiva europea 2012/27/UE tramite il decreto legislativo n. 102/2014, che ha reso obbligatoria la misurazione individuale del riscaldamento negli edifici. Nello specifico, la contabilizzazione indiretta si applica a tutti quegli edifici condominiali dotati di un impianto di riscaldamento centralizzato a distribuzione verticale e implica  l’installazione di valvole e ripartitori su tutti i radiatori in tempi assai stretti.

Questa pagina riunisce in un unico dossier tutte le informazioni riguardanti la termoregolazione e la ripartizione delle spese condominiali per il riscaldamento centralizzato e si rivolge agli amministratori di condominio, ai professionisti termotecnici e ai cittadini per conoscere gli aspetti legislativi e normativi, tecnici, gestionali, amministrativi, di monitoraggio e assistenza nel tempo.

Si tratta di un tema rilevante non solo dal punto squisitamente tecnico, ma anche economico poiché si stima che per l’insieme delle opere necessarie per adeguare gli impianti ai requisiti imposti dal decreto n. 102/2014 (ripartitori, valvole termostatiche, sistemi di pompaggio, ecc.) il volume di business in Italia possa raggiungere la ragguardevole cifra di 2,5-3 miliardi di euro.

due concetti fondamentali alla base dei sistemi di termoregolazione e ripartizione delle spese di riscaldamento

 

Adempimenti sulla contabilizzazione individuale del calore: chi fa cosa 

Rispettare gli adempimenti legati all’applicazione del decreto legislativo n. 102/2014 non significa (solo) provvedere all’installazione dei ripartitori per il conteggio del calore consumato da ciascuna unità immobiliare. In realtà sono diverse le figure professionali coinvolte nel processo, a partire dall’amministratore di condominio. Ma non solo: anche l’assemblea condominiale è chiamata a pronunciarsi in merito.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.lgs. 102/2014, il legislatore ha ritenuto opportuno regolamentare la contabilizzazione del calore negli impianti di riscaldamento centralizzato più diffusi, con l’intento di ottenere il maggior risultato possibile in termini di risparmio energetico ed economico per l’utente e per lo Stato.

 

Schema di impianto di riscaldamento centralizzato a distribuzione verticale Contabilizzazione del calore e ripartizione spese

Sistemi di termoregolazione in condominio. Lo schema di impianto di riscaldamento centralizzato a distribuzione verticale

 

Infine, ma non per questo meno importanti, esistono incentivi ed esenzioni all’obbligo indicato nella direttiva 2012/27/UE.

Sempre nell’ambito di obblighi e “accortezze”,  i rischi che gli utenti possono correre nel caso di mancata o scarsa informazione sull’implementazione di un sistema di ripartizione delle spese di riscaldamento con impianto centralizzato sono sanzioni economiche da un minimo di 500,00 ad un massimo di 2.500,00 euro.

 questi obblighi rappresentano un mero costo o un investimento redditizio?
L’intenzione è chiara: gli edifici più datati rappresentano la maggioranza dello stock immobiliare, pertanto la contabilizzazione individuale va implementata prima possibile. Nelle maggiori città italiane il 17% delle famiglie risiede in edifici costruiti prima del 1950, mentre il 60% delle famiglie vive in edifici costruiti tra il 1950 e il 1989. Si tratta di milioni di famiglie. In quei decenni, il tema dell’efficienza energetica non era molto sentito e la priorità di progettisti e imprese di costruzione non era certo la coibentazione dei muri esterni degli edifici né l’isolamento delle tubazioni degli impianti termici. Le tecnologie nel settore edile lasciavano alquanto a desiderare.

Negli impianti costruiti fino agli anni ’80, quelli a distribuzione verticale, le unità immobiliari ricevono il fluido termovettore dai diversi montanti che servono i locali di ogni piano dell’edificio posti sulla stessa colonna. In questa tipologia di impianti la forma applicabile per la misurazione individuale del calore è la contabilizzazione indiretta, resa possibile dall’installazione dei ripartitori di calore e delle valvole termostatiche su ogni radiatore. 

A partire dagli anni ’80, invece, la distribuzione utilizzata negli impianti termici centralizzati è stata quella ad anello, in cui è possibile intercettare la mandata e il ritorno per ogni unità immobiliare. Questa tipologia impiantistica si presta all’implementazione della contabilizzazione diretta mediante l’inserimento, al punto di consegna, di un contatore di calore. Questo strumento misura il calore assorbito o rilasciato dal liquido di trasmissione circolante, consentendo di misurare il prelievo di energia termica di un’intera unità immobiliare.

Anche stimando tra il 25 e il 30% la quota di edifici che ad oggi hanno già implementato la contabilizzazione del calore individuale, l’Italia deve ancora adeguare una porzione enorme dello stock immobiliare, calcolabile in circa mezzo milione di condomini, corrispondenti a circa 10 milioni di unità immobiliari.

Tempi e sanzioni 

La contabilizzazione individuale diretta o indiretta nei condomini riguarderà, indicativamente, circa un milione di edifici. A oltre un anno dall’entrata in vigore del decreto legislativo n. 102/2014, però, mancano ancora dati veramente attendibili sul numero di unità immobiliari realmente coinvolte dall’adeguamento.Ma a prescindere da queste considerazioni, non deve sfuggire un altro elemento fondamentale: l’adeguamento ai dettami del d.lgs. n. 102/2014 è già divenuto obbligatorio dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta nel luglio 2014, anche se le sanzioni per chi non ottemperasse sono sospese fino al 31 dicembre 2016. Ciò significa che per l’adeguamento di tutti gli impianti termici coinvolti si deve lavorare con tempi strettissimi, specie se si considera che tali interventi presentano una notevole complessità intrinseca dovuta fattori e variabili. 

 

 

Norma tecnica UNI 10200:2013 

Il decreto legislativo n. 102/2014 cita la norma UNI 10200:2013 che diventa a tutti gli effetti un dispositivo di legge cogente. In questa sezione ospitiamo articoli e approfondimenti dedicati alla norma, articolata in dodici capitoli e sette appendici.. La norma UNI 10200:2013 ha come tema centrale i criteri per la ripartizione delle spese per la climatizzazione invernale e l’acqua calda sanitaria. Inoltre la 10200 fornisce importanti informazioni in merito alla classificazione delle tipologie di impianti termici centralizzati e alla progettazione e conduzione dell’impianto.

Sul sito UNI è presente una pagina dedicata alla presentazione della norma UNI 10200:2013.

La norma UNI 10200 dedica spazio anche al problema del c.d. consumo involontario. 

 

 

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